Si dice che fin dall’inizio del suo incarico nella nostra parrocchia, don Pellegrino pensò di costruire una chiesa nuova, ritenendo la vecchia chiesa di S. Lorenzo troppo piccola in occasione di funerali e di celebrazioni importanti. I parrocchiani più influenti e il suo stesso fratello erano contrari all’idea ma don Agostino era difficile da fermare se si metteva un’idea in testa. Dovettero desistere davanti a tanta cocciutaggine, il fratello rassegnato disse:”E’ segno evidente che il Signore e la Madonna vogliono servirsi della sua persona per qualche opera grandiosa, perchè sempre invano tornano le raccomandazioni degli amici di non essere troppo ardito nelle opere per il nuovo Santuario”.
Nei bollettini di quegli anni accenna spesso ai suoi progetti, finchè in quello del novembre 1921 si trova l’intestazione “Santuario della Regina della Pace Fontanelle di Boves”.
La domenica 29 maggio 1921 venne incoronata nella chiesa di S. Lorenzo la statua della Regina Pacis acquistata personalmente anni prima a Torino.
Con la sua fede profonda, con tanta umiltà ma anche con testarda fermezza, portò avanti la sua idea e dopo lunghe trattative riuscì ad ottenere un terreno non molto distante dalla chiesa parrocchiale e dai locali dove abitava.
Lì iniziò i lavori e posò la prima pietra l’8 dicembre 1922!
Ma il 14 settembre 1923, quando su un lato le mura avevano già raggiunto i dieci metri, tutto crollò.
Ai giorni nostri quei terreni situati dietro le attuali scuole elementari, infatti, sono ritenuti geologicamente instabili, ma a quei tempi…… ..
Fu un brutto colpo per Don Pellegrino che però non si diede per vinto e con molta ostinazione ottenne la cessione dall’avvocato Antonio Beltrù del terreno che lui stesso riteneva più adatto soprattutto per la sua posizione. I lavori di scavo iniziano nel gennaio del ’24 e il 13 maggio, con la posa della prima pietra partono i lavori in muratura.
Il disegno progettuale in stile barocco-rinascimentale venne eseguito dall’architetto Pier Giuseppe Mazzarelli, all’assistenza e controllo dei lavori erano addetti gli ingegneri Antonio e Anselmo Toselli.
I lavori continuarono senza sosta negli anni seguenti tranne che per le forzate interruzioni invernali. Nella primavera del ’27 il tetto era ultimato e veniva effettuata la copertura provvisoria del basamento della futura cupola.
Proseguirono anche i lavori all’interno e il 15 agosto venne celebrata la prima messa Il 23 aprile dell’anno 1928, la statua della Regina Pacis venne trasportata in Santuario. Don Pellegrino pur sempre ansioso e preoccupato, organizzò la benedizione dei lavori con il Vescovo della propria Diocesi mons. Quirico Travaini, presenti mons. Castelli vescovo di Novara e mons. Moriondo vescovo di Caserta il 14 luglio 1928.
Dopo l’inaugurazione il Santuario era spoglio ed abbastanza squallido, l’altare era in legno coperto con drappeggi, ma già Don Pellegrino era contento, per completare ed abbellire la “chiesa nuova” occorsero molti anni ma piano piano si arricchì di nuove opere grandi o piccole ma tutte preziose.
Nei due campanili c’erano due sole campane, quella di sinistra più grande fece sentire i suoi rintocchi fin dal 1928, l’altra fu regalata e benedetta nel ’33.
Nel 1932 si posa il grandioso altare maggiore in marmi pregiati e gli altari laterali all’entrata (1936), nel ’31 l’artistica Via Crucis, alcune sculture in legno e preziosi dipinti, nel ’37 è la volta della facciata in barocco severo ma elegante impreziosito da una notevole varietà di marmi e pietre.
Infine si aggiunse la bella e lucida cupola quadrangolare che venne inaugurata la domenica 19 agosto 1934 da S.E. mons. Matteo Pellegrino Vescovo di Bobbio-Piacenza fratello di Don Agostino. Nel 1937 nell’interno della cupola il pittore A. Paracchini, dipinse quattro grandi quadri.
Così nel giro di una decina di anni, il Santuario si completò ed si abbellì.
Fu consacrato solennemente il 14 luglio 1938 da S.E. Mons. Giacomo Rosso.
Don Pellegrino pensò che doveva in qualche modo facilitare l’arrivo dei pellegrini al Santuario, soprattutto i più lontani e riuscì ad ottenere la fermata e la partenza del treno Boves - Borgo S.D. all’inizio per le feste più importanti, dopo ripetute richieste ottenne la fermata tutti i giorni.
Nel frattempo, sempre infaticabile, si dedicò alla zona intorno al Santuario.
Un po’ alla volta acquistò terreni adiacenti per creare un’area di rispetto alla Chiesa ed un parco per accogliere i pellegrini. Quest’ultimo fu abbellito con siepi di ligustro, olmi, acacie e pini, una statua della Vergine, i gruppi rappresentanti i Misteri del Rosario.
Nel bosco adiacente, modificando un rustico casotto, eresse la Cappella dell’Addolorata, più in alto pose nel 1933 una grande croce in cemento, e sulla sommità della collina nel ’36 eresse un faro girevole.
Fin dal giorno dell’inaugurazione, l’affluenza dei fedeli al Santuario andò sempre aumentando, e Don Pellegrino, constatando l’atmosfera di spiritualità che si viveva, godeva immensamente e ringraziava il Signore e la Madonna.
Stabilì che la festa annuale della Regina Pacis, sarebbe stata celebrata la terza domenica di luglio.
I lavori all’interno del Santuario continuarono, nel 1939 vennero posti banchi in legno di castagno, opera di Giraudo Andrea e scolpiti da Barale Lino.
Nel 1940 si eseguirono i lavori dei cassettoni del cornicione, fu montata la nuova balaustra in marmo e furono dipinti i due grandi quadri laterali dal pittore Poloni.
Nel ’41 venne inaugurato l’organo della ditta Vegezzi e figlio.
Nel ’42 furono montati i due orologi sul campanile dalla ditta Giusta, e nei mesi di maggio e giugno, venne eretto il monumento ai Caduti benedetto il 19 luglio.
Questa è la storia della miracolosa nascita del Santuario che fu comunque contornata di diffidenza, sconforto, amarezze e preoccupazioni. Tante le critiche per l’originalità di certe sue iniziative.
Dopo la morte di Don Pellegrino i lavori del Santuario e delle opere parrocchiali continuarono grazie ai suoi successori.
( a cura di Cinzia Racca)
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